Cresta dei Tausani di San Leo
MONTE GREGORIO
Sogno di mezza estate
SCHEDA TECNICA
Gruppo montuoso: | Cresta dei Tausani di San Leo – RN |
Cima: | Monte Gregorio (m. 579) |
Via di salita: | Sogno di mezza estate |
Grado di difficoltà : | 5c con un breve tratto di 6a/A0. Variante 5c |
Lunghezza della via: | 75 metri L1 = 30 metri – 5c L2 = 30 metri – 5c, 6a/A0 L3 = 15 metri – 5c 95 metri |
Notizie: | Interessante vietta di tre tiri in ambiente spettacolare e solitario a due passi da casa (per i riminesi!). Stiamo parlando della parte più sconosciuta e appartata della dorsale che parte da Ponte Santa Maria Maddalena (m. 188) prosegue per Montefotogno (m. 458) passa per il caratteristico Borgo di Tausano (m. 445) e raggiunge il Monte Gregorio (m. 579). Continua poi quasi in piano fino al Monte Penna del Gesso (m. 578) ed è tagliata in due dal Varco della Biforca (m. 509) deviazione per il Monastero di Sant’Igne). Da qui riprende a salire fino a raggiungere il suo culmine alla croce del Monte San Severino (m. 658) nei pressi di San Leo. Chiamata comunemente La Cresta dei Tausani è una meta nota per molti escursionisti. La zona è pure conosciuta per la frequentatissima Palestra di roccia di Pietramaura, sul versante sud del Monte Penna del Gesso dove negli ultimi anni sono stati tracciati diversi itinerari di scalata di più tiri, tutti ottimamente attrezzati (vedi servizio sul numero di Settembre-Dicembre 2008 de L’Altimetro). L’itinerario descritto invece, si svolge non lontano dal piccolo Borgo di Tausano, sulle pareti del versante est del Monte Gregorio. Una salita in ambiente selvaggio, dominato da pareti, ghiaioni e grandi blocchi di frana. Salita dal basso e attrezzata con fix inox M10 nei tiri e catene inox con anello di calata alle soste, la via ha uno sviluppo di circa ottanta metri. L’itinerario segue una logica linea obliqua, su placche di buona roccia in direzione di un’evidente placca/diedro che permette l’uscita in cresta. Offre per tutta la sua lunghezza un’arrampicata varia, molto tecnica e mai banale su difficoltà molto omogenee e costanti (per relazione vedi foto). Per una ripetizione servono 14 rinvii e qualche moschettone per le necessarie manovre, oltre naturalmente alla corda e al casco. è anche possibile la discesa in doppia, laboriosa e sconsigliata; priverebbe della bellissima vista che si ha uscendo in cresta. è anche sconveniente perchè usciti dalla via con pochi minuti di cammino è possibile raggiungere il paese di Tausano. |
Avvicinamento: | In auto da Rimini, prendere la SS 258 Marecchiese, giunti a Ponte Santa Maria Maddalena, girare a sinistra poco prima del ponte; passare una strettoia e seguire le indicazioni per Monte Fotogno e Tausano. Dopo circa tre chilometri, parcheggiare in prossimità del piccolo borgo di Tausano. Percorrere i pochi metri di strada asfaltata passando davanti alla Chiesa di Tausano (possibilità di approvvigionamento acqua) e imboccare in discesa uno stradello acciottolato. Dopo una cinquantina di metri, in prossimità di una stretta curva a sinistra, seguire sulla destra un’evidente traccia di sentiero che in leggera discesa s’inoltra in mezzo al bosco. Seguire la traccia che gradualmente sempre in mezzo al bosco porta sotto le pareti del versante est del Monte Gregorio. Sulla destra un ripido e stretto canale/camino di una decina di metri porta all’attacco della via, sotto la verticale di una caratteristica concrezione. |
Relazione: | Vedi foto. Nell’ultimo tiro si consiglia di stare in placca. Una catena agevola l’uscita. |
Discesa: | Usciti dalla via tagliare in traverso il ripido pendio erboso e raggiungere il filo di cresta. Seguirlo in discesa fino ad incontrare il sentiero di crinale che costeggiando il cimitero in breve porta a Tausano. |
Variante: | Nell’estate del 2010 è stata attrezzata dagli stessi apritori una variante di uscita che dalla sosta del secondo tiro obliqua a sinistra e con logica alpinistica traversa decisamente a sinistra evitando le fasce di rocce strapiombanti sovrastanti fino ad andare a prendere un camino che da sinistra verso destra permette di uscire nel punto più alto della parete su difficoltà molto simili ai tiri precedenti. Un tiro di circa trentacinque metri di grande soddisfazione che offre una scalata molto varia e interessante per la presenza di passaggi molto tecnici e in massima esposizione. Tecnica di placca, Dulfer, strapiombo e camino si susseguono in maniera entusiasmante. Occorre avere molto occhio ad allungare nei punti giusti alcune delle quindici protezioni per evitare possibili attriti dovuti ad una linea di salita decisamente alpinistica. Una catena ancorata alla sosta aiuta l’uscita sul prato sommitale. Conviene per fermarsi alla sosta collegata da catena con anelli, per agevolare il recupero del compagno di cordata e avere un maggiore controllo durante la sua salita. Per via del traverso non è possibile calarsi in corda doppia e risulta problematico anche un eventuale ripiegamento. Per una ripetizione della variante servono quindici rinvii (meglio se lunghi) e qualche cordino e moschettoneà libero per allungare alcune protezioni. |
Le informazioni riportate su questo sito sono da ritenersi indicative e soggette a possibili cambiamenti legati alla natura stessa della montagna.
La Sezione del CAI di Rimini declina ogni responsabilitè nell’utilizzo delle informazioni contenute nel sito stesso e nell’ascensione degli itinerari proposti, in quanto l’attività alpinistica è una scelta personale e responsabile. Spetta ad ogni arrampicatore verificare la solidità degli appigli e delle protezioni presenti oltre alle proprie capacità tecniche.