pare che a breve ci saranno delle modifiche nel decreto sul divieto di arrampicata a San Marino.
Lunedì scorso io e Stak, in qualità di rappresentanti dell’associazione locale di arrampicata, abbiamo avuto un incontro con tutte le parti interessate: Guardie Ecologiche, Centro Naturalistico Sammarinese ed UGRAA.
Ci ha fatto molto piacere riscontrare che le istituzioni riconoscano l’impegno che in questi anni gli arrampicatori hanno profuso per rispettare i divieti.
Di sicuro il merito è anche di tutti coloro che in questi anni hanno prestato il loro aiuto durante i vari eventi istituzionali (giornata ecologica, tempo d’estate, ecc).
Questa presenza ha cambiato radicalmente l’opinione comune nei nostri confronti: non siamo più visti come i matti che salgono il monte, ma come persone rispettose della natura e delle regole.
Ci sono voluti anni per arrivare a questo punto, ora abbiamo credito a palazzo. Il merito di tutto questo è equamente ripartito su tutta la comunità di arrampicatori, sammarinese e non, per questo vi ringraziamo sinceramente.
Il futuro
Alle istituzioni sammarinesi poco importa di fare multe ma ha a cuore la tutela della coppia di falchi pellegrini che nidifica da ormai un decennio nella rupe.
Le istituzioni sammarinesi hanno dimostrato una fattiva disponibilità nel trovare la soluzione che possa conciliare le nostre esigenze con quelle di tutela del falco. Nell’ambito di questi colloqui stiamo cercando di definire univocamente il nuovo assetto dei divieti stagionali e perenni allo scopo di allargare notevolmente la fruibilità delle zona di arrampicata, ed avere chiarezza in ciò che si può o non si può fare.
Per questo periodo di transizione, chiediamo a tutta la comunità degli arrampicatori di evitare qualsiasi comportamento che possa minare il nostro rapporto con questi organismi.
Più precisamente si chiede di attenersi alle seguenti prescrizioni:
-divieto permanente sulle vie lunghe della Terza Torre;
-divieto stagionale per le vie lunghe che vanno dal pilastro nascosto (compreso) alla Tanaccia;
-la falesia della Terza Torre in divieto stagionale;
-la falesia della Seconda e la Tanaccia sempre aperte;
-le vie lunghe che vanno dalla Diretta alla Seconda verso la falesia dell’Eros sempre aperte;
-divieto assoluto di chiodare e potare.
Nell’interesse che ci accomuna di preservare l’arrampicata sammarinese che anche grazie all’opera di numerosi climber romagnoli vanta una storia più che ventennale, superando le inevitabili divisioni ed incomprensioni che in gruppi così eterogenei fisiologicamente nascono, vi invito tutti all’unità ed alla condivisione di questo modus operandi.
Tutto questo per evitare ed isolare coloro che, al di fuori di ogni controllo, nel passato recente hanno creato molti problemi al dialogo con le istituzioni. Mi riferisco a ciò che è avvenuto lo scorso anno quando, ormai vicini ad un accordo, l’uscita estemporanea di un improvvisato chiodatore sammarinese che si autodefinisce “cane sciolto” ha mandato tutto all’aria. Si era messo a chiodare a 5 m dal nido lo svelto!
Ancora non è stata ufficializzata alcuna prescrizione e se avete dubbi chiedete a me o a Stak che, allo stato attuale, siamo gli unici ad essere direttamente coinvolti ed adeguatamente informati.
La trattativa riguarda tutti i siti di arrampicata di San Marino quindi anche Pennarossa ed Acquaviva.
Ciao a Tutti
Andrea Mina
Roberto Stacchini detto Stak